Alferio Rossi, ovvero la passione per il modellismo

Aurora Pison

Alferio Rossi di Polpet costruisce antichi velieri francesi, spagnoli ed inglesi con una precisione e meticolosità, degne di un museo navale.

La passione è nata quando, soldato in Marina a La Spezia, ha dovuto preparare un capolavoro insieme ad un commilitone per la festa di S. Barbara della città. In tale occasione, per rappresentare degnamente il proprio reparto, si è procurato i disegni originali di una nave ancora in costruzione, all’Ammiragliato di La Spezia. Dai disegni, insieme al compagno, ha immaginato come sarebbe diventato l’incrociatore pesante "Duca degli Abruzzi". Quella nave ha vinto il primo premio e ha segnato l’inizio di una vita dedicata alla costruzione di modelli antichi. Dopo il congedo, ha ripreso a fasi alterne, per poi dedicarsi una volta in pensione con grande passione e costanza, all’antico amore.

Ora, a 75 anni, trascorre le giornate impegnandosi con collaudata esperienza a creare sempre nuovi modelli.

La costruzione è partita agli inizi dal legno di nocciolo, per poi passare a vari tipi di legno e trovare infine, nel legno delle cassette della verdura, il materiale più consono alla costruzione dei suoi elaboratissimi velieri. Dalle stecche delle cassette ricava listelle e listellini di varia misura per fabbricare la sagoma della nave. A questa aggiunge un’altra rivestitura di noce incollata, in modo da ottenere una nave doppia, con due fascioni. Tutte le parti in legno messe a bagno nell’acqua per ammorbidirle e renderle così malleabili, sono poi piegate dolcemente e lavorate con estrema cura e pazienza. I vari pezzi, tra cui i borrelli, le bigotte, le caviglie, gli alberi, le colonnine, il paiolato e le gallocce, sono creati a mano, uno per uno, appositamente manipolati per ogni tipo di vascello da ricostruire. Alferio usa il trapano e le mani, con le quali riesce ad ottenere risultati incredibili, anche sui particolari più piccoli. Ogni nuova opera, dell’altezza e larghezza variabili tra i 60 e gli 80 cm, richiede un anno di lavoro intenso.

Dal 1990 ad oggi ha portato a termine il "Dolfin" olandese, la "Swift" brigantino inglese del 1778, i galeoni "Golden Hin e Mayflower" del XVI sec. circa, la fregata "Serapis", il vascello spagnolo "Santissima Madre", il Bounty e il "Bon Homme Richard" del XVIII sec. e infine la caracca spagnola "Santa Maria, realizzata in ben 4 esemplari.

I suoi velieri, ammirati dal pubblico, sono stati messi in mostra nel 2001 all’esposizione "Man de oro" e l’anno scorso a Polpet durante i due giorni della manifestazione "Paesi aperti". I capolavori navali di maestria modellistica si possono visionare nel suo laboratorio di Polpet.

 

Pubblicato sul Corriere delle Alpi, giovedì 18 gennaio 2007