GLI “HEY” ALLA CENA DI CONDIVISIONE DI SABATO 8 APRILE.

Se la cena di condivisione, proposta sabato scorso 8 aprile dalla commissione Carità del Comitato Pastorale Parrocchiale, è stata una gran bella serata, partecipata da oltre 80 persone, lo si deve anche a quella ventata di entusiasmo e buona musica portata dalla giovanissima band degli “Hey”.
La grinta traspare già dal nome “ hey, svegliatevi, uscite dal gruppo, guardatevi attorno” tiene a spiegarmi Mattia Mussolin, il solista, la voce del gruppo, basettone, jeans larghi e sdruciti e scarpe da ginnastica rigorosamente slacciate. “La nascita del gruppo è una storia già lunga – racconta Luca Galantin, occhialetti a montatura nera, chitarrista – Francesco Sadoco alla batterista e Mauro David alla chitarra sono stati i primi. Poi sono arrivato io, quindi, tre mesi fa, Federico Collarin, altra chitarra e Nicola Salce al basso”. “Proviamo il venerdì sera presso il teatro parrocchiale (ndr a proposito provano anche i Farsaioli, debutto il 30 aprile!) e il sabato in taverna da me” – incalza Federico Collarin, occhi scuri e capello a spazzola.  Il loro repertorio rock e hard rock si sta allargando per abbracciare un pubblico di età più ampia. Intramontabili cover di altre generazioni come la mitica Smoke on the water dei Deep purple o Another brick in the wall dei Pink Floyd lasciano spazio a interpretazioni personalissime come in Knok on the Heaven’s door o del tutto originali come Dream Land o Blitz kgreg bop. Ma è sui programmi futuri che il gruppo scatena tutto l’entusiasmo. “A Maggio saremo in concerto” sparano Mattia e Luca; “diciamo ai primi di giugno” frena un po’ Federico. Vorrebbero svelarmi i dettagli ma, dimostrando gran maturità, concludono insieme che è meglio non anticipare nulla e lasciare al pubblico la sorpresa. Ci stiamo già salutando quando Mattia mi prega di ringraziare don Paolo per l’ospitalità, gli scout e…tutti, proprio tutti per l’appoggio morale, aggiungono gli altri della Band. Ok ragazzi , sarà fatto! In realtà siamo noi a ringraziare loro e a chiedere di non mollare, continuare a provare e divertirsi col rock così da contagiare anche noi. Anzi, chissà che non si trovi un paio di casse dignitose da piazzare stabilmente in teatro, no?….. 


ILMORODIVENEZIA